martedì 13 dicembre 2011
Così come il sesso, neanche il
gioco sembra piacere troppo agli italiani quando è sicuro. Meglio il
rischio, il brivido. Anche quando ci si approccia a
“concorsi” mordi e fuggi dal rischio apparentemente nullo. Stiamo
parlando dei “gratta e vinci”: banali tagliandini che al modico prezzo
di (ma sarebbe meglio dire ‘a partire da’) 5 euro offrono
innumerevoli opportunità di vincita. E il tutto senza dover
aspettare noiose estrazioni televisive con tanto di bimbi bendati, che
fanno molto sadomaso. Il sadismo nei gratta e vinci è già insito
nella poca chiarezza con cui il gioco viene reclamizzato e
disciplinato.
La leva commerciale del gioco, oltre alla ovvia praticità di poter giocare come e quando si vuole, giace senza dubbio nella pubblicità del prodotto riportata sullo stesso tagliando, che riporta solitamente il premio maggiore offerto ai potenziali vincitori.
Peccato però che i premi più ambiti siano solitamente riservati a pochi fortunati, il che appare piuttosto ovvio, se non fosse che quando i premi più danarosi sono stati già tutti pagati ed il giocatore non ne è a conoscenza, l’approccio al gioco sarà ingannevole: si confida in potenziali premi che in realtà non esistono più.
Un po’ come rinunciare al vizio e al peccato confidando nel paradiso, senza sapere che ci è già stato riservato un posto all’inferno. Ingannevole, ingiusto. Una mezza sòla, detta in altri termini. Inoltre lo stesso tagliando riporta, sul retro, i premi che si possono vincere solo in termini d’importo, ma non fornisce nessuna informazione relativamente al numero di premi per ogni categoria di vincita. Nel caso dei Gratta e Vinci, peraltro, non vi è obbligo di affissione del regolamento nei luoghi dove è possibile acquistare i tagliandi, ed il giocatore più curioso o semplicemente più desideroso di trasparenza, per conoscere il numero dei premi per ogni importo di vincita, sarà costretto ad acquistare la Gazzetta Ufficiale del giorno di pubblicazione del Decreto da parte dell’AAMS (l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato).
Forse sono proprio queste le ragioni che hanno creato i presupposti per la recente class action promossa contro l’AAMS ed il Consorzio Lotterie Nazionali (il concessionario attraverso il quale il gioco viene esercitato in Italia). Di certo un’iniziativa giudiziale potrebbe coinvolgere un gran numero di soggetti: secondo European Consumers i giocatori italiani “bruciano” più di 50 miliardi di euro all’ anno nel gioco d’azzardo, di cui un buon 20% corrisponde alla quota dei Gratta e Vinci. Tra i tanti giocatori potrebbero esserci anche i minori, possibili utilizzatori dei tanti distributori automatici di tagliandi Gratta e Vinci in barba alle previsioni di legge che vietano la loro partecipazione al gioco d’azzardo. Ed è verosimile sospettare che tra i tanti minori che si avvicinano imp(r)udentemente al gioco, qualcuno si ritroverà “dipendente”, ovvero giocatore non per vincere, ma per assaporare quel brivido del rischio che assale il giocatore per pochi intensi attimi.
A tale categoria di giocatori-per-il-gusto-del-brivido ben si addicono poi gli ultimi giochi estratti dal cilindro di AAMS. Paghi una sorta di “abbonamento” e partecipi a tutte le estrazioni giornaliere, con cadenze di sessanta minuti l’una dall’altra. Se i primi numeri non ti premiano, resti nella ricevitoria e aspetti la prossima giocata. Neanche il tempo di uscire a mangiare uno spuntino; d’altronde stiamo giocando d’azzardo, mica dobbiamo presentare le liste per le regionali.
La leva commerciale del gioco, oltre alla ovvia praticità di poter giocare come e quando si vuole, giace senza dubbio nella pubblicità del prodotto riportata sullo stesso tagliando, che riporta solitamente il premio maggiore offerto ai potenziali vincitori.
Peccato però che i premi più ambiti siano solitamente riservati a pochi fortunati, il che appare piuttosto ovvio, se non fosse che quando i premi più danarosi sono stati già tutti pagati ed il giocatore non ne è a conoscenza, l’approccio al gioco sarà ingannevole: si confida in potenziali premi che in realtà non esistono più.
Un po’ come rinunciare al vizio e al peccato confidando nel paradiso, senza sapere che ci è già stato riservato un posto all’inferno. Ingannevole, ingiusto. Una mezza sòla, detta in altri termini. Inoltre lo stesso tagliando riporta, sul retro, i premi che si possono vincere solo in termini d’importo, ma non fornisce nessuna informazione relativamente al numero di premi per ogni categoria di vincita. Nel caso dei Gratta e Vinci, peraltro, non vi è obbligo di affissione del regolamento nei luoghi dove è possibile acquistare i tagliandi, ed il giocatore più curioso o semplicemente più desideroso di trasparenza, per conoscere il numero dei premi per ogni importo di vincita, sarà costretto ad acquistare la Gazzetta Ufficiale del giorno di pubblicazione del Decreto da parte dell’AAMS (l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato).
Forse sono proprio queste le ragioni che hanno creato i presupposti per la recente class action promossa contro l’AAMS ed il Consorzio Lotterie Nazionali (il concessionario attraverso il quale il gioco viene esercitato in Italia). Di certo un’iniziativa giudiziale potrebbe coinvolgere un gran numero di soggetti: secondo European Consumers i giocatori italiani “bruciano” più di 50 miliardi di euro all’ anno nel gioco d’azzardo, di cui un buon 20% corrisponde alla quota dei Gratta e Vinci. Tra i tanti giocatori potrebbero esserci anche i minori, possibili utilizzatori dei tanti distributori automatici di tagliandi Gratta e Vinci in barba alle previsioni di legge che vietano la loro partecipazione al gioco d’azzardo. Ed è verosimile sospettare che tra i tanti minori che si avvicinano imp(r)udentemente al gioco, qualcuno si ritroverà “dipendente”, ovvero giocatore non per vincere, ma per assaporare quel brivido del rischio che assale il giocatore per pochi intensi attimi.
A tale categoria di giocatori-per-il-gusto-del-brivido ben si addicono poi gli ultimi giochi estratti dal cilindro di AAMS. Paghi una sorta di “abbonamento” e partecipi a tutte le estrazioni giornaliere, con cadenze di sessanta minuti l’una dall’altra. Se i primi numeri non ti premiano, resti nella ricevitoria e aspetti la prossima giocata. Neanche il tempo di uscire a mangiare uno spuntino; d’altronde stiamo giocando d’azzardo, mica dobbiamo presentare le liste per le regionali.
Vincere al gratta e vinci - Sistema o truffa?Ecco i dati della Gazzetta ufficiale di qualche tempo fa sui gratta e vinci.
-Montagna d'oro (G.U. n. 5 dell' 8 gennaio 2007) COSTO BIGLIETTO : 2.00 euro"Art. 2. Vengono messi in distribuzione n. 44.880.000 biglietti la cui facciata anteriore riproduce la denominazione della lotteria, il prezzo di vendita del biglietto, il logo «Gratta e Vinci!»......Art. 5 La massa premi ammonta ad euro 53.857.600,00 suddivisa nei seguentipremi:n. bigl. vincenti...........premio.............% di vincita6 ............. .................100.000,00........ 0.0000134%187................................1.000,00..........0.0004167%748...................................250,00..........0.0016667%157.080..............................50,00..........0.3500000%308.550..............................20,00..........0.6875000%983.620..............................10,00...........2.1916667%2.692.800.............................5,00...........6.000000%7.779.200............................2,00.........17.3333333% Questi biglietti della fortuna sono una fonte di ricchezza o una truffa legale dello stato? Ovviamente la seconda! I dati alla mano parlano!! Guardate quale è la possibilità di comprare un biglietto vincente da 100000euro......Ovviamente nessuno obbliga nessuno a giocare! Ma ricordatevi che il gratta e vinci, come i video poker sono giochi di azzardo puri tarati sul far perdere la gente alla lunga e sono molto diversi da giochi come Texas Holdem Poker (quello di pokermania) in cui conta per il 90% l'abilità del giocatore! STATENE ALLA LARGA!!
-Montagna d'oro (G.U. n. 5 dell' 8 gennaio 2007) COSTO BIGLIETTO : 2.00 euro"Art. 2. Vengono messi in distribuzione n. 44.880.000 biglietti la cui facciata anteriore riproduce la denominazione della lotteria, il prezzo di vendita del biglietto, il logo «Gratta e Vinci!»......Art. 5 La massa premi ammonta ad euro 53.857.600,00 suddivisa nei seguentipremi:n. bigl. vincenti...........premio.............% di vincita6 ............. .................100.000,00........ 0.0000134%187................................1.000,00..........0.0004167%748...................................250,00..........0.0016667%157.080..............................50,00..........0.3500000%308.550..............................20,00..........0.6875000%983.620..............................10,00...........2.1916667%2.692.800.............................5,00...........6.000000%7.779.200............................2,00.........17.3333333% Questi biglietti della fortuna sono una fonte di ricchezza o una truffa legale dello stato? Ovviamente la seconda! I dati alla mano parlano!! Guardate quale è la possibilità di comprare un biglietto vincente da 100000euro......Ovviamente nessuno obbliga nessuno a giocare! Ma ricordatevi che il gratta e vinci, come i video poker sono giochi di azzardo puri tarati sul far perdere la gente alla lunga e sono molto diversi da giochi come Texas Holdem Poker (quello di pokermania) in cui conta per il 90% l'abilità del giocatore! STATENE ALLA LARGA!!
Servizio del 12/03/2010 - La
fortuna se la creava da solo. Taglierino e colla alla mano un 68enne
originario di Catania, ma da anni residente in città, aveva
scoperto il modo per realizzare i biglietti gratta e vinci vincenti.
L’uomo, sulle cui tracce gli agenti della Squadra Mobile si sono messi
dopo la segnalazione di una tabaccai che si era accorta
della truffa, ritagliava da un biglietto il numero che sarebbe
risultato vincente in un altro “Gratta e vinci”, lo applicava sul nuovo
tagliando e lo consegnava per l’incasso. Si creava sempre
biglietti per vincita da circa 100 euro, per non dare nell’occhio e
per poter riscuotere subito. Ieri però al trucco del 68enne hanno messo
fine gli agenti della Squadra Mobile di Ferrara che
hanno perquisito la sua abitazione. All’interno sono stati trovati
una 40 di tagliandi pronti per essere modificati con già i numeri
ritagliati, un centinaio di quelli intatti, e una decina già
contraffatti. È così scattata la denuncia per l’uomo che ora dovrà
rispondere del reato di falsificazione di documenti pubblici e
ricettazione. Quest’ultimo reato riguarda il fatto nel suo
appartamento sono state anche ritrovate 24 biciclette rubate, alcune
anche di pregio. Una delle biciclette, di proprietà di un funzionario
pubblico, è già stata restituita, mentre le foto di
tutte le altre sono visionabili sul sito della Questura di Ferrara. I
cittadini che riconoscessero la propria bicicletta fra quelle
rinvenute, possono mettersi in contatto con l’Urp della
Questura di Ferrara.
La Guardia di Finanza di
Olgiate Comasco, ha terminato una verifica fiscale nei confronti di una
società di Turate che aveva messo in atto un’attività
illecita di commercializzazione di tagliandi “gratta e vinci”.
L’attività ha permesso di scoprire poco più di 7.000.000 euro di ricavi e circa 1.400.000 euro di Iva nascosti al fisco, oltre all’omesso versamento d’imposta di svariate migliaia di euro.
La società è stata individuata al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria svolte a livello nazionale, anche da altri reparti del Corpo, che hanno consentito di sequestrare milioni di tagliandi “gratta e vinci” commercializzati illegalmente, poiché privi delle autorizzazioni dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
A questo punto gli agenti hanno proceduto ad accurati accertamenti sulla posizione fiscale dell’azienda ed a contestare al rappresentante legale della società l’esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato, truffa ai danni dello Stato in relazione a concorso vietato e frode nell’esercizio del commercio, per aver organizzato illegalmente 17 concorsi a premio finalizzati all’immissione sul territorio nazionale di circa 11.000.000 falsi tagliandi di lotteria istantanea per un controvalore di mercato di circa 14.000.000 euro Tutto ciò ha comportato un danno erariale di poco più di 3.000.000,00 euro.
Il rappresentante legale della società, è stato denunciato, inoltre, per omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali. Era di fatto completamente sconosciuto al fisco.
La società controllata dalle Fiamme Gialle, si qualificava come casa editrice, per ottenere benefici fiscali e, commissionava ad una tipografia la stampa di cartoline (definite di produzione artistica ma in realtà di bassa fattura e scarso valore, appartenenti a diverse collezioni : barche, pesci, monumenti d’Europa, moto d’epoca, ecc.), che poi rivendeva a grossisti o dettaglianti, in genere edicole, bar, gelaterie, ma anche ambulanti, copisterie gestori di distributori automatici, ristoranti e trattorie.
Alla vendita di dette cartoline, abbinava un “concorso a premio”, non autorizzato, che prevedeva la contestuale consegna di un tagliando del tutto simile ai “gratta e vinci” legali.
Il concorso veniva organizzato al solo scopo di voler far credere che l’importo pagato dall’ignaro consumatore (1 €, 2 €, 3 € o 5 €) per il biglietto della “lotteria istantanea” parallela, corrispondesse al prezzo della medesima cartolina e non al pagamento di una posta in gioco come di fatto avveniva. Il meccanismo illecito ha comportato sia evasione d’imposta che un danno in pregiudizio dell’AAMS per il mancato incasso (relativo ai veri tagliandi) derivante dall’immissione sul mercato di falsi “gratta e vinci”.
A questi comportamenti illeciti si deve aggiunge la beffa per i diversi acquirenti, ignari del fatto che i “gratta e vinci” comperati non avrebbero, ovviamente, consentito alcuna vincita.
L’attività ha permesso di scoprire poco più di 7.000.000 euro di ricavi e circa 1.400.000 euro di Iva nascosti al fisco, oltre all’omesso versamento d’imposta di svariate migliaia di euro.
La società è stata individuata al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria svolte a livello nazionale, anche da altri reparti del Corpo, che hanno consentito di sequestrare milioni di tagliandi “gratta e vinci” commercializzati illegalmente, poiché privi delle autorizzazioni dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
A questo punto gli agenti hanno proceduto ad accurati accertamenti sulla posizione fiscale dell’azienda ed a contestare al rappresentante legale della società l’esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato, truffa ai danni dello Stato in relazione a concorso vietato e frode nell’esercizio del commercio, per aver organizzato illegalmente 17 concorsi a premio finalizzati all’immissione sul territorio nazionale di circa 11.000.000 falsi tagliandi di lotteria istantanea per un controvalore di mercato di circa 14.000.000 euro Tutto ciò ha comportato un danno erariale di poco più di 3.000.000,00 euro.
Il rappresentante legale della società, è stato denunciato, inoltre, per omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali. Era di fatto completamente sconosciuto al fisco.
La società controllata dalle Fiamme Gialle, si qualificava come casa editrice, per ottenere benefici fiscali e, commissionava ad una tipografia la stampa di cartoline (definite di produzione artistica ma in realtà di bassa fattura e scarso valore, appartenenti a diverse collezioni : barche, pesci, monumenti d’Europa, moto d’epoca, ecc.), che poi rivendeva a grossisti o dettaglianti, in genere edicole, bar, gelaterie, ma anche ambulanti, copisterie gestori di distributori automatici, ristoranti e trattorie.
Alla vendita di dette cartoline, abbinava un “concorso a premio”, non autorizzato, che prevedeva la contestuale consegna di un tagliando del tutto simile ai “gratta e vinci” legali.
Il concorso veniva organizzato al solo scopo di voler far credere che l’importo pagato dall’ignaro consumatore (1 €, 2 €, 3 € o 5 €) per il biglietto della “lotteria istantanea” parallela, corrispondesse al prezzo della medesima cartolina e non al pagamento di una posta in gioco come di fatto avveniva. Il meccanismo illecito ha comportato sia evasione d’imposta che un danno in pregiudizio dell’AAMS per il mancato incasso (relativo ai veri tagliandi) derivante dall’immissione sul mercato di falsi “gratta e vinci”.
A questi comportamenti illeciti si deve aggiunge la beffa per i diversi acquirenti, ignari del fatto che i “gratta e vinci” comperati non avrebbero, ovviamente, consentito alcuna vincita.
Lasciate ogni speranza voi che
ci credete, i gratta e vinci sono diventati a prova di truffa, questo è
quanto afferma Agipronews, testata giornalistica
accreditata.
Sono ormai lontani i tempi dei
primi biglietti di gratta e vinci e di una serie di sistemi che
circolavano per capire quali erano quelli
vincenti.
Oggi come oggi, con le nuove
tecnologie, e con un procedimento seguito e controllato passo passo,
sembra impossibile trovare una falla o escogitare un trucco
per scoprire se un tagliando nasconde un premio prima di essere
grattato.
Molti anni fa, per un errore
di stampa, alcuni gratta e vinci osservati sotto la luce di una lampada
svelavano simboli, segni, numeri e premi. Peccato che
oggi con gli inchiostri e le carte moderne, i tagliandi possono
essere anche passati ai raggi X, ma non scovereste nulla di nulla.
A nulla servirebbe ritagliare
numeri vincenti o fotocopiarli per poi appiccicarli abilmente sul
tagliandino, ogni gratta e vinci è dotato di un codice di
sicurezza che elimina qualsiasi possibilità di questo tipo. L’unica
cosa che si rischia di guadagnare in questo modo è solo una denuncia per
truffa e ricettazione.
Da ricordare poi che l’intero
processo si svolge tra l’Italia e gli Stati Uniti dove ogni settore
lavora a compartimenti stagni, diventa quindi impossibile,
anche per gli addetti ai lavori, individuare i tagliandi vincenti.
Ma non disperate voi
inguaribili sognatori che pensate che prima o poi capirete come
diventare ricchi, perché nessun sistema è perfetto. Possono dire ciò che
vogliono, ma il sistema dei gratta e vinci non è infallibile.
Leggete ad esempio quanto è stata in grado di vincere una donna che ha
sperimentato un proprio sistema per vincere ai gratta e vinci
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